Al momento stai visualizzando È l’ora di un’unica assemblea parlamentare

Il “taglio” ha colpito a morte il sistema bicamerale

“Gli ultimi due anni di legislatura sono più che sufficienti per una revisione chiara, semplice, necessaria e urgente, a tutto benefica a nulla nociva: istituire un’unica Assemblea Parlamentare di 600 eletti sostitutiva sia della Camera dei Deputati sia del Senato della Repubblica”.

Con queste parole, Claudio Martelli, lancia dall’Avanti! l’idea di un’unica Assemblea nazionale che raccoglie il favore di eminenti costituzionalisti ed

esperti. Nelle prossime pagine troverete la proposta integrale e le loro riflessioni. Qui di seguito pubblichiamo la lettera indirizzata da Martelli al neonato intergruppo parlamentare degli Amici dell’Avanti! costituitosi il 1°Maggio scorso.

“Care amiche e cari amici che avete costituito l’Intergruppo parlamentare degli Amici dell’Avanti! la proposta che espongo nel mio articolo è la prima iniziativa a cui vi invito.

Ad essa ho dedicato i miei ultimi editoriali sull’Avanti! raccogliendo tra le altre l’adesione di Sabino Cassese ed Enzo Cheli già giudici costituzionali, di Andrea Manzella giurista, politico e eminente studioso del Parlamento, del prof. Beniamino Caravita fondatore dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti, del prof. Francesco Clementi ordinario di diritto pubblico e costituzionalista. Sono sicuro che molti altri esperti, politici e opinion leaders ci raggiungeranno.

Con loro e con voi formeremo un gruppo di lavoro per redigere il testo della riforma e volgere al meglio il fatto compiuto del taglio dei parlamentari.

La bontà dell’iniziativa è tutta nel suo contenuto di riforma semplice e chiara, per tutti benefica e a nessuno nociva; la sua forza è nel carattere trasversale e nel progressivo allargamento della sua base di sostegno. Ieri eravamo venticinque, quando, spero molto presto, saremo cinquanta e poi cento, i sentieri della riforma diventeranno una via maestra e il Parlamento la percorrerà per rinnovarsi e rinnovare la democrazia repubblicana.

Un caro saluto.

Claudio Martelli”